I nativi nord americani, si curavano molto bene con i prodotti della Natura…
Dai Cherokee un rimedio naturale per lo stomaco
La Hydrastis canadensis proviene dalla parte nord orientale del nord America e vive in zone ombreggiate e boschi umidi, predilige terreni ricchi di humus e, se un tempo era piuttosto diffusa, oggi viene appositamente coltivata per la produzione di rimedi erboristici.
La tradizione erboristica deriva infatti dall’uso che i Cherokee facevano di questa pianta per trattare indigestioni, inappetenza, infezioni e addirittura forme cancerogene, ma anche pertosse, infezioni del fegato, febbre, malattie cardiache o, a livello topico, per lavare pelle e occhi affetti da ferite o lesioni.
La linfa della Hydrastis canadensis veniva utilizzata per tingere pellami e vestiti per il suo intenso colore giallo.
Durante il diciannovesimo secolo la Hydrastis canadensis era una pianta medicinale estremamente popolare usata dagli eclettici medici nordamericani ma questa tradizione si concluse nel 1907 quando i filantropi Carnegie e Rockfeller decisero di prestare il loro sostegno finanziario solo alle istituzioni mediche ortodosse, tralasciando quindi un bagaglio di conoscenza erboristiche notevole.
La pianta era ben conosciuta anche in Germania nel 1880, benché il suo utilizzo fosse limitato al trattamento delle sole malattie ginecologiche.
Ancora oggi la Hydrastis è molto apprezzata nel suo habitat naturale, dove venne utilizzata per molto tempo dai Cherokee, grazie alle successive ricerche effettuate in laboratorio che ne hanno evidenziato l’efficacia degli alcaloidi contenuti, nel supportare il sistema immunitario.
I diversi alcaloidi presenti infatti, come isochinolinici, idrastina e berberina, che si trovano in grande quantità nella radice e nel rizoma, supportano l’equilibrio intestinale promuovendo la difesa di tutto il sistema e aumentando la produzione di immunoglobuline.
Studi clinici hanno anche confermato la capacità degli alcalini di contrastare batteri e difendere le mucose sane.
Nelle tradizioni erboristiche, le sostanze energetiche dell’estratto di radice di Hydrastis vengono definite come amare e particolarmente secche.
Sia l’idrastina che la berberina sono in grado di inibire numerosi enzimi del citocromo P450, che presentano una potenziale interazione con determinati farmaci; gli erboristi e gli studiosi possono così controllare qualsiasi interazione farmaco-nutriente utilizzando gli estratti di Hydrastis.
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