il Sambuco, una pianta Speciale, ma attenzione alle parti Velenose !!
Il sambuco, un magico rimedio naturale
Il Sambuco, Sambucus nigra, è un albero di media grandezza che si trova in tutto il continente euroasiatico fino a 1400 metri di quota, noto fin dall’antichità per le sue proprietà e per la sua singolare storia.
Chiamato anche albero magico dalle 7 virtù, il sambuco presenta una curiosa peculiarità che è quella che tutte le sue parti, ad eccezione dei fiori e dei frutti, sono fortemente velenosi per la presenza di cianuro e vali alcaloidi.
I fiori sono bianchi, stellati e lievemente profumati, cui fanno seguire frutti tondeggianti di colore nero quando giungono a maturazione.
I fiori del sambuco vengono utilizzati per preparare frittelle e pani aromatizzati mentre la bacche, che hanno un sapore piuttosto aspro, sono impiegate nella realizzazione della famosa Sambuca, un liquore a base di anice ma con estratti ottenuti dal fiore di questo albero magico.
La natura magica del Sambuco era attribuita dalla tradizione popolare in seguito alla radicata convinzione che l’albero fosse in grado di proteggere dal demonio e dalle streghe, tanto che vicino alle case dei contadini o in prossimità dei monasteri era solito trovare almeno un albero di sambuco.
In particolare, secondo la tradizione contadina, occorreva inchinarsi 7 volte al cospetto della pianta, poiché da 7 delle sue parti si potevano ottenere dei medicamenti portentosi.
I fiori avrebbero infatti un’azione depurante per tutto l’organismo, le foglie venivano utilizzate invece per fare impacchi sulla pelle e i frutti per combattere raffreddori e bronchite.
La corteccia, opportunamente lavorata, era considerata portentosa per equilibrare la funzionalità intestinale mentre dalle radici si preparavano decotti da impiegarsi contro la gotta.
Dalla resine si otteneva una pasta utile nella cura delle lussazioni e i germogli venivano ampiamente impiegati contro dolorose nevralgie.
In Austria, non a caso, il sambuco veniva anche soprannominato la Farmacia degli Dei e dai suoi rami svuotati del midollo venivano costruiti dei flauti dalle presunte proprietà magiche, in grado di scacciare i sortilegi.
Per ottenere un suono potente ed efficace contro il maligno, il ramo doveva essere tagliato in assoluto silenzio e soprattutto lontano dal canto del gallo.
Com’è vero che dalle migliori leggende e tradizioni popolari emergano qualità reali di beneficio comune, anche per il Sambuco oggi si ottengono diversi preparati dalle potenti proprietà curative.
Dai fiori si ricava un delizioso infuso che, aumentando la temperatura corporea, favorisce l’eliminazione delle tossine; foglie e petali in infusione sono ottimi per i problemi che affliggono le vie respiratore e per migliorare la circolazione sanguigna.
Gli impacchi a base di foglie e petali sono invece utilizzati per lenire scottature e dolori a gambe e articolazioni mentre le bacche, ricche di carboidrati e sali minerali, rappresentano un rimedio efficace per le più gravi forme di stitichezza.
Utilizzate come decotto o tisane, la loro assunzione ha un immediato effetto lassativo.
E infine una curiosità: nel celebre film di Frank Capra “Arsenico e vecchi merletti”, il vino avvelenato somministrato dalle zie di Cary Grant, il protagonista, agli inquilini per seppellirli “con un sorriso sulle labbra”, veniva aromatizzato proprio con il sambuco.
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