Effetti benefici a 360 gradi, dall’India : il Tulsi …

Effetti benefici a 360 gradi, dall’India : il Tulsi …

Il Tulsi, dall’India l’erba più benefica di tutte

 

Il Tulsi, Ocimum tenuiflorum, è conosciuto anche come basilico sacro e, originario dell’India, è considerato in assoluto dalla medicina ayurvedica l’erba più benefica di tutte.

Negli scritti di Charaka Samhita riguardo all’Ayurveda, il Tulsi viene classificato come erba primaria, ovvero che può essere da tutti consumata senza effetti collaterali.

Il suo sapore amaro, astringente e particolarmente pungente, riflette l’azione riscaldante che ha sul corpo, oltre a quella di bilanciare i Dosha, ovvero i tre umori corporei che, secondo la medicina ayurvedica, quando sono in situazione di squilibrio generano patologie più o meno gravi.

Il Tulsi svolge un’azione purificante del tratto respiratorio e digestivo ma viene anche impiegato per curare disturbi della pelle, febbre, disturbi cardiaci, infezioni alla bocca, punture di insetti, mal di testa e disturbi agli occhi.

La medicina ayurvedica si riferisce a questa pianta come a uno straordinario elisir e tonico che può essere impiegato per una varietà di malattie e per riallineare l’organismo, tanto che se ne consiglia l’assunzione quotidiana come prevenzione di qualsiasi patologia.

Numerosi studi condotti hanno rivelato che il Tulsi è una pianta adattogena con elevate qualità antimicrobiche e in grado di ridurre gonfiori, la pressione sanguigna, contrastare l’ansia e aiutare l’assorbimento dei nutrienti dall’organismo.

Assunto in tè, polvere o in pasta per uso topico, il Tulsi, per la stragrande maggioranza di coloro che sono nati in India, è una vera e propria incarnazione di una dea, in particolare della dea Lakshmi, una delle consorti di Visnu.

Ogni parte della pianta ha un significato religioso e per questo viene impiegata durante particolari rituali o trasformata in malas, ovvero i grani di preghiera che costituiscono i rosari.

A Vrindavana, città sacra dell’India consacrata a Sri Krishna, non è raro trovare numerosi esemplari di Tulsi piantati in posizioni elevate fuori dalle case e nei cortili, poiché è credenza radicata che avere un albero a protezione dell’abitazione impedisca all’energia negativa di avvicinarsi.

Uno degli aspetti più interessanti del Tulsi è relativo alla sua composizione chimica, estremamente complessa, con livelli diversi di sostanze chimiche attive a seconda dei differenti fattori ambientali che la circondano, come tipo di terreno, altitudine e clima.

In generale si rilevano elevate quantità di oligoelementi, vitamina A e C, zinco, ferro, clorofilla, fitonutrienti, acido ursolico, carvacrolo, linalolo ed eugenolo.

L’unica precauzione raccomandata è di interrompere l’assunzione di preparati a base di Tulsi due settimane prima un eventuale intervento chirurgico, poiché la pianta riduce l’efficacia di coagulo nel sangue.

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