Stimolare la funzionalita’ cognitiva del Cervello con i nootropi naturali, vediamo quali…

Stimolare la funzionalita’ cognitiva del Cervello con i nootropi naturali, vediamo quali…

I nootropi naturali, cosa sono e dove trovarli

 

I nootropi sono sostanze che aumentano le capacità cognitive, generalmente assunte attraverso farmaci di nuova generazione, benché il primo a utilizzare questo termine fu il chimico e psicologo romeno Corneliu Giurgea negli anni sessanta, il quale aveva dedicato i suoi studi alla ricerca di sostanze naturali in grado di stimolare il cervello umano.

Fin dai tempi antichi l’uomo ha sperimentato piante che gli permettevano di pensare in maniera più fluida, scoprendo i precursori degli attuali nootropi in commercio ora, ma totalmente naturali.

Grazie al rilascio di neurotrasmettitori e all’aumento di ossigenazione al cervello, queste sostanze procurano un beneficio a livello cognitivo, ancora ampiamente studiato dalla comunità medico scientifica.

Alcune di queste sostanze sono impiegate per trattare malattie degenerative come Alzheimer e Parkinson o i cosiddetti deficit di attenzione, ma possono avere effetti migliorativi anche sulle persone sane, se assunti correttamente e nelle dosi raccomandate dagli esperti.

Una di queste sostanze che si trovano disponibili in natura, è la uperzina A, responsabile di migliorare le facoltà cognitive, inibendo l’enzima che degrada l’acetilcolina.

L’acetilcolina è noto anche come il neuro trasmettitore dell’apprendimento e svolge un ruolo nella contrazione muscolare; un leggero surplus di acetilcolina migliora sia la prestazione cognitiva che fisica, tanto che è piuttosto nota tra gli atleti.

La uperzina A, un alcaloide sesquiterpene, viene estratta da piante ed erbe appartenenti alla famiglia delle Lycopodiaceae, ben note in Cina da secoli e utilizzate proprio per migliorare la memoria e trattare casi di Alzheimer.

La uperzina A è un potente inibitore selettivo e reversibile dell’acetilcolinesterasi, in grado di penetrare la barriera emato cerebrale con dosi elevate e durature; questo provoca un effetto positivo sui livelli di acetilcolina nel cervello, migliorando concentrazione e memoria.

La maggior concentrazione di uperzina si trova nella Huperzia serrata, un muschio nativo dell’India e del sud est asiatico.

Una ben nota erba contenente sostanze nootropiche è la Bacopa monnieri, a carattere perenne e presente in tutte le zone umide del mondo, come Nepal, Cina, Pakistan, Europa, Australia, Africa e America.

Questa erba è stata utilizzata per millenni per il miglioramento cognitivo e recenti studi hanno evidenziato che il suo meccanismo di azione consiste nel promuovere la comunicazione neuronale, migliorando l’efficienza cognitiva, il tasso di crescita dei terminali nervosi e la velocità di comunicazione all’interno del sistema nervoso.

Altrettanto popolare a il Ginkgo biloba, utile per trattare la pressione alta, la degenerazione maculare, l’acufene e le malattie arteriose in generale; gli studi hanno però dimostrato che gli anziani che sperimentano il declino cognitivo riescono a mantenere un buon livello di lucidità mentale grazie all’assunzione di integratori a base di Ginkgo biloba.

Un altro nootropo fondamentale e comunemente a disposizione, è la L-teanina, un amminoacido non essenziale trovato nella pianta del tè Camelia sinensis, con la quale si producono tè verdi, neri e bianchi.

Questo amminoacido ha un effetto rilassante e ansiolitico senza provocare sedazione, riduce lo stress, migliora l’umore e l’attenzione.

Gli studi effettuati suggeriscono che la combinazione di L-teanina e caffeina produce effetti positivi sulla stimolazione mentale, scongiurando l’ansia ma nel contempo eliminando effetti soporiferi.

Infine tra i nootropi più efficaci e potenti, troviamo la Vincamina, estratta dalla pianta minore della Vinca, comunemente nota come pervinca.

Questa specie vegetale cresce in Europa meridionale e centrale ma si trova anche in Asia e America, dove è conosciuta come mirto.

La Vincamina migliora il flusso sanguigno cerebrale, aumenta la memoria, riduce eventuali infiammazioni neurali e protegge il cervello da tossine ed eccessiva stimolazione.

Secondo recenti studi questa sostanza potrebbe svolgere un ruolo chiave nella prevenzione dell’amnesia e quindi del degrado cognitivo, tipico di alcune patologie e dell’invecchiamento.

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