una Pianta simile alla Margherita, che aiuta il nostro apparato respiratorio…

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Un’antica erba per curare tosse e asma, la Tussilago farfara

 

La Tussilago farfara, o tossillaggine, è una pianta erbacea caratterizzata da fiori gialli molto simili alle comuni margherite e appartiene alla famiglia delle Asteraceae.

La Tussilago era impiegata in tempi antichi nella medicina popolare per porre rimedio alla tosse a alle affezioni dell’apparato respiratorio; lo stesso nome Tussilago deriva dall’unione dei due termini latini tussis e agere, ovvero tosse e togliere.

Diffusa su tutto il territorio italiano ma comune anche in Europa, Asia, Africa settentrionale e America del nord, la Tussilago farfara contiene olio etereo, la tussilagina che è un glucoside, il 17% di tannini, inulina, sali minerali quali potassio, ferro e zinco, peptina e acido gallico.

La sua funzione principale viene sfruttata mediante infusi ed estratti che hanno la funzione di svolgere un’azione mucolitica e sedativa della tosse, grazie alle proprietà espettoranti, fluidificanti dei bronchi e spasmolitiche, e di alleviare le bronchiti croniche e acute, le faringiti e le laringiti.

Ma la Tussilago farfara era nota anche per le sue proprietà lenitive e purificanti della pelle, tanto da essere impiegata contro gli eczemi, le manifestazioni cutanee come i foruncoli e tutte le irritazioni relative al derma, quali ferite e ulcere.

Utilizzata in cosmesi, la Tussilago è un efficace astringente ed emolliente in grado di riequilibrare la pelle, renderla più luminosa e compatta e attenuarne le rughe.

Un rimedio casalingo contro gli attacchi della tosse consiste nel portare a ebollizione dell’acqua dove versare una manciata di fiori e foglie tritati di Tussilago; lasciare in infusione per circa 10-15 minuti, filtrare la bevanda aggiungendo, a piacere, un cucchiaino di miele e assumere 2 o 3 tazze al giorno fino a scomparsa della tosse.

Curiosamente la Tussilago divenne molto popolare nell’antica Grecia quando il medico Dioscorides consigliò di fumarla per contrastare la tosse e l’asma e in seguito durante la seconda guerra mondiale si hanno notizie che venisse impiegata come sostituto del tabacco dai soldati.

Presente abbondantemente nelle cucine dell’epoca, questa pianta poteva essere consumata fresca in insalata o cotta in zuppe e contorni.

Recenti studi hanno rilevato che gli alcaloidi pirrolizidinici presenti nella Tussilago farfara possono avere effetti benefici nel trattamento di casi terminali di cancro e in presenza di tossicità epatica.

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