Il kudzu, la pianta cinese che combatte l’alcolismo

 

Il kudzu, o Pueraria montana, è una pianta selvatica rampicante della famiglia delle Fabacee originaria della Cina e di tutta l’Asia orientale.

La sua caratteristica longevità, le consente di vivere anche fino ai 100 anni con radici che possono raggiungere i 100 metri e oltre di lunghezza, rappresentando così un naturale sistema di difesa contro le erosioni e le frane del terreno dove sorge.

Da secoli il kudzu viene impiegato in cucina, con il quale si prepara uno squisito budino e una salsa da accompagnare a piatti tradizionali, ma anche come rimedio naturale per regolare la digestione, contrastare disturbi intestinali come dissenteria e flatulenza.

Negli anni 20 venne effettuato un esperimento su un gruppo di alcolisti pesanti, somministrando loro capsule contenenti l’estratto di kudzu in misura di 500 mg.

A distanza di una settimana si notò che il consumo di alcolici venne dimezzato, dimostrando che il rimedio naturale possedeva indubbie proprietà nel ridurre il vizio dell’alcolismo.

Lo studio venne pubblicato sulla rivista Clinica and Experimental Research ottenendo un grande successo, considerando che i rimedi farmaceutici generalmente utilizzati producono gravi effetti collaterali come diarrea, indigestione, mal di testa, nausea, vomito, eruzioni cutanee e prurito, effetti totalmente assenti nell’assunzione del rimedio naturale.

Il kudzu aumenta la concentrazione di alcol nel sangue in modo che il soggetto non senta il bisogno di assumerne grandi quantità e arrivi a ridurre drasticamente il consumo.

Ulteriori moderni studi effettuati nel 2005 hanno rivelato che le sostanze responsabili di questo benefico effetto sono gli isoflavonoidi, contenuti nelle radici del kudzu in abbondanza.

Gli isoflavonoidi consentono di accumulare acetaldeide, una sostanza a sua volta responsabile di rendere meno desiderabile l’alcol.

I soggetti infatti che hanno assunto il kudzu hanno semplicemente rallentato il consumo di alcol fino ad arrivare a lievi quantità e soprattutto senza effetti collaterali o disagi dovuti all’astinenza.

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