una pianta medicinale usata gia’ da Incas e Maya:il Pau d’Arco

una pianta medicinale usata gia’ da Incas e Maya:il Pau d’Arco

Dalla sapienza degli antichi Inca e Maya, il Pau d’arco contro infezioni e malaria

 

Il Pau d’arco, Tabebuia impetiginosa, era considerato dalle antiche civiltà dei Maya e degli Incas del Sud America un’erba dalle proprietà curative straordinarie.

Il Pau d’arco, dal brasiliano “albero basso”, era un ingrediente fondamentale della medicina tribale della foresta amazzonica, utilizzata per combattere le infezioni fungine, alleviare le ulcere e trattare i raffreddori e i mal di gola.

Alla stregua di un vero e proprio tonico generale per tutto l’organismo in grado di alzare la difese immunitarie, il Pau d’arco è un albero spontaneo che cresce nelle foreste dell’America centrale e meridionale che, grazie alle sue splendide inflorescenze dal colore rosa purpureo, viene spesso impiegato come pianta ornamentale in giardini, parchi e viali.

La presenza di alcune sostanze attive contenute per lo più nella corteccia, come chinoni e il lapacholo (un antimicrobico naturale), fanno del Pau d’arco un rimedio naturale per eccellenza dalle proprietà antibiotiche contro tutte le manifestazioni microbiche e fungine che affettano l’organismo.

Benché i risultati siano ancora molto preliminari, recentemente gli studi scientifici stanno verificando le presunte proprietà antitumorali del Pau d’arco, che si è comunque rivelato in grado di proteggere da malattie tropicali, in particolare la malaria, la schistosomiasi e le febbri tropicali in genere.

L’unguento preparato a base dell’estratto della corteccia è utile per trattare la psoriasi e, preso per via orale, le ulcere boccali.

Il Pau d’arco può essere altresì miscelato con altre erbe per la preparazione di un piacevole tè dalle proprietà rinvigorenti e toniche per il sistema immunitario ma la tradizione tribale amazzonica vuole che la corteccia interna, tagliata e bollita, serva per la realizzazione di un tè amaro, di colore marrone, denominato Lapacho e Taheebo.

In fitoterapia il Pau d’arco viene ampiamente utilizzato per combattere la candidosi e diverse infezioni vaginali, oltre che la cistite e la prostatite.

Uniche controindicazioni di questo antico rimedio sono le interazioni con farmaci anticoagulanti, dei quali amplifica gli effetti, lo stato di gravidanza e l’allattamento.

Un uso eccessivo o non controllato del Pau d’arco può portare inoltre ad alcuni effetti indesiderati come nausea, vomito e difficoltà digestive.

#ConteMascetti

www.erbediaphrodite.com

Condividi questo post