Dall’Amazzonia ,l’Anamu un vegetale eccezzionale che previene e cura tante patologie…
Anamu, l’antico rimedio naturale che viene dalle foreste pluviali amazzoniche
Anamu, o Apacina, o ancora Radice del Congo, sono tutti nomi per la Petiveria alliacea, una pianta erbacea perenne della famiglia Phytolaccaceae Genus Petiveria, originaria della foresta pluviale amazzonica, delle zone tropicali di Sud e Centro America, dei Caraibi e dell’Africa, che cresce fino a un metro di altezza e che porta con sé una lunga storia erboristica per tutte le aree in cui cresce.
L’Anamu è facilmente identificabile grazie a foglie coriacee di colore verde scuro che crescono vicino al terreno e spighe che accompagnano le inflorescenze tipicamente bianche.
Utilizzata da secoli come medicinale erboristico, in Brasile l’Anamu era considerata un antispasmodico per eccellenza, uno stimolante e un rimedio contro l’amenorrea.
I professionisti erboristi erano soliti consigliarne l’assunzione anche per combattere la malaria, l’artrite, l’edema, i reumatismi, la scarsa memoria, i dolori in generale e come antinfiammatorio.
In America Centrale la pianta di Anamu era comunemente impiegata durante il parto per alleviarne il dolore e accelerare l’espulsione del bambino, così come, a dosi diverse, veniva utilizzata per procurare aborti spontanei.
Il decotto a base di foglie di Anamu è ottimo in caso di disturbi digestivi, febbre, flatulenza e per coadiuvare i processi digestivi in genere; in alcune città dell’America centrale e meridionale è usato come rimedio per il trattamento di raffreddore, tosse, influenza e infezioni alle vie respiratorie.
Ma cosa contiene questa straordinaria erba in grado di determinare guarigione e benefici in così tante situazioni?
L’Anamu ha vari composti preziosi, come i tannini antiossidanti, ottimi contro i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare, e come il dibenzil trisolfuro, una sostanza chimica che ha suscitato molta curiosità nella comunità medico scientifica per le sue presunte potenzialità anti cancerogene.
Cumarina, benzaldeide e astibilina sono altri composti che si sono rivelati fondamentali nella cura contro il cancro, tanto che in molti paesi è stato deciso di integrare l’Anamu ai preparati farmacologici.
Secondo una ricerca pubblicata nel 2002, gli estratti della pianta si sono rivelati resistenti a diversi ceppi di funghi e batteri e in Sud America vengono regolarmente utilizzati per controllare le zecche sulle mucche e sul bestiame in genere.
Riguardo all’aspetto anti tumorale, in realtà è dal 1990 che gli scienziati italiani sono a conoscenza del fatto che l’estratto di Anamu inibisce la crescita delle cellule leucemiche e che i due fitochimici astibilina e dibenzil trisolfato oltre a distruggere le cellule cancerose, lasciano intatte quelle sane.
In particolare l’estratto di Anamu pare sia efficace in caso di leucemia, linfoma e cancro al seno; solo nel 2000 si è scoperta la sua potenzialità nei confronti di tumori al cervello e al fegato.
L’Anamu è stato usato da molte generazioni a Cuba per il trattamento del diabete, grazie alla capacità di ridurre fino al 60% i livelli di zucchero nel sangue.
#ConteMascetti
www.erbediaphrodite.com